Agroalimentare, a marzo prezzi all’ingrosso in calo.

A marzo sono proseguiti i segnali di rallentamento per alcuni dei principali comparti dell’agroalimentare nazionale, in primis lattiero-caseario, cereali e oli di semi, a cui si aggiungono gli ortaggi, tornati in calo dopo i rialzi di febbraio.

Nel comparto del latte e dei formaggi, si rafforza la discesa dei listini del latte sia a livello nazionale che continentale, con la debolezza che, lungo la filiera, ha interessato anche i formaggi DOP a lunga stagionatura.

Si consolida la pressione al ribasso anche per le farine di frumento e gli oli di semi, tornati su livelli che non si registravano dal 2020. Equilibrio, invece, per l’olio di oliva seppur in corrispondenza di livelli di prezzo elevati rispetto agli anni precedenti.

Leggero aumento per le carni, anche grazie al buon andamento della domanda legato all’approssimarsi delle festività pasquali, in particolare per carni suine e di coniglio.

Tra i prodotti in aumento a marzo si segnala il burro e il riso, con il primo che recupera parzialmente terreno dopo aver toccato a febbraio i minimi degli ultimi anni e il secondo che ha beneficiato di una maggiore domanda, oltre che dei timori legati al possibile impatto della carenza idrica nelle regioni del Nord-Ovest sul prossimo raccolto.

Sul fronte dei prezzi al consumo, resta elevata a marzo l’inflazione dei beni alimentari, che conservano una crescita tendenziale del +12,9%, in linea con il dato di febbraio.