Agroalimentare, lo scoppio del conflitto russo-ucraino spinge in forte aumento i prezzi di cereali e oli di semi.

Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha accentuato le tensioni sui prezzi dei prodotti agroalimentari già presenti nel mercato italiano nei mesi precedenti a causa dei rialzi delle materie prime agricole, dell’energia e delle criticità nelle catene di fornitura.

A livello di singoli comparti, forti rialzi si sono registrati per il grano tenero e, a cascata, per la farina. Interessato solo marginalmente dagli aumenti il comparto del grano duro. In crescita, ma non legata al conflitto russo-ucraino, anche i listini dei risi.

Un vero e proprio balzo si è registrato per gli oli di semi, trainati dall’impennata dell’olio di girasole, prodotto che ha nell’Area del Mar Nero la principale zona di produzione ed esportazione a livello mondiale.

Tra gli altri comparti, marzo ha messo in evidenza aumenti anche per le carni, in primis per la carne suina e, in misura meno consistente, per le carni avicole e la carne di bovino adulto.

Limitate le variazioni nei listini all’ingrosso dell’ortofrutta mentre diffusi aumenti si sono rilevati nel comparto ittico, condizionato dagli incrementi dei costi di trasporto e dei carburanti.