
Il primo trimestre dell’anno ha messo in evidenza forti aumenti per i prezzi dei risoni, in un mercato segnato, da un lato, da un’offerta disponibile inferiore alla domanda delle riserie, dall’altro, dalle incertezze e dai timori legati all’impatto sulle prossime semine delle condizioni siccitose registrate in Nord Italia e degli elevati costi di produzione, a cominciare da energia e fertilizzanti. Seppur con diverse intensità, i rincari di prezzo hanno interessato tutti le varietà di riso quotate nei listini delle Camere di commercio, traducendosi in una forte crescita rispetto ai livelli che si registravano un anno fa. In particolare, tra i Tondi spicca l’aumento anno su anno del Selenio, più che raddoppiato rispetto a marzo 2021 (+120%). Tra le varietà da risotto interno, ampia crescita si è registrata per il Carnaroli, più alto di oltre il 60% rispetto ad un anno fa (piazza di Mortara). Significativo anche l’incremento che si è osservato per i risoni del gruppo Medio, superiori al 75%. E positiva, seppur meno marcata, anche la variazione che si è riscontrata per i risoni Indica, con rialzi nell’ordine dei 20 punti percentuali rispetto a marzo 2021.