
A fronte del buon andamento nelle quantità raccolte (+3% rispetto al 2019), il 2020 ha mostrato diffusi ribassi dei prezzi delle uve da vino in diversi areali produttivi del nostro paese, pur con delle importanti eccezioni. L’analisi dei prezzi delle uve rilevati dalle Camere di Commercio ha mostrato, tra le uve venete, un ulteriore calo per le uve Glera atte alla DOCG Conegliano – Valdobbiadene, sebbene meno accentuato rispetto al biennio 2018-2019. Prezzi in leggero recupero invece per le uve atte a produrre Amarone. Spostandosi nel territorio del Lago di Garda si è osservata una ripresa per le uve atte a Lugana.
Segno “meno” in Lombardia sia per i prezzi delle uve atte a produrre Franciacorta che per le uve destinate a produrre i vini dell’Oltrepò Pavese mentre in Piemonte si è registrata un’ulteriore crescita per le uve atte a produrre Barbera d’Asti mentre ribassi si sono rilevati nel Cuneese per le uve atte alla produzione di Barolo, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba.
Tra le uve destinate ai grandi rossi toscani, nonostante una lieve riduzione su base annua, le uve atte a Chianti Classico si sono mantenute in linea con il 2018 e il 2019. Le quotazioni sono apparse in calo invece per le uve atte a Brunello di Montalcino e a Nobile di Montepulciano.
Al Sud, tra i vitigni irpini, stabili le uve Aglianico atte a produrre Taurasi. Lieve calo per le uve atte a Fiano di Avellino e Greco di Tufo, i cui valori rimangono però superiori alla media del quinquennio 2015-2019.